lunedì 3 marzo 2008

SCUBA - Il cosmo tra microonde e infrarosso

Nel telescopio James Clerk Maxwell delle Hawaii è presente uno strumento chiamato SCUBA (Sub-millimetre Common User Bolometer Array), capace di rilevare fasci di luce di lunghezza d'onda inferiore al millimetro, pensato per studiare quelle zone del cosmo che allo sguardo appaiono vuote. Si tratta di uno strumento molto potente che ha consentito numerose nuove scoperte nel campo dell'astronomia. Ad esempio ha consentito di studiare le galassie più lontane che sono, come già sapete, anche le più vecchie; la maggior parte delle stelle dell'Universo primordiale sono state create proprio all'interno di queste galassie. Ha consentito di realizzare anche una nuova mappa del centro della nostra galassia: analizzando la polvere interstellare al centro della Via Lattea, gli scienziati hanno prodotto la più dettagliata descrizione del nucleo della galassia, dove si individuano enormi nubi interstellari e regioni di formazione di stelle. I dettagli senza precedenti della mappa realizzata rivelano, oltre alle dense nubi di gas, un'intricata rete di fili che le tiene legate e tutta una serie di bolle di gas. Sebbene non si sappia molto della natura di queste strutture, gli astronomi ritengono che siano state generate da violenti venti stellari, dall'accoppiamento di linee di campo magnetico e da esplosioni di supernova.

Ora le immagini catturate da SCUBA sono disponibili su Google Earth. Per visualizzarle però occorre scaricare un file aggiuntivo di tipo .kml, che si apre con Google Earth allo stesso modo in cui un file .doc si apre con Word. Questi files creano dei livelli (degli strati) di informazioni (dati, immagini, video) che si sovrappongono ai dati già presenti su Google Earth e che possono essere aperti per essere visualizzati o chiusi di volta in volta. Il livello SCUBA può essere scaricato da questo link .

L'autore del livello ne descrive le caratteristiche a questa pagina.

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